Giornata Mondiale del Diabete: il 14 novembre l’Italia si mobilita per prevenzione, diagnosi precoce e consapevolezza

Giornata Mondiale del Diabete: il 14 novembre l’Italia si mobilita per prevenzione, diagnosi precoce e consapevolezza

Giornata Mondiale del Diabete: il 14 novembre l’Italia si mobilita per prevenzione, diagnosi precoce e consapevolezza

Oggi, 14 novembre, si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale del Diabete, istituita nel 1991 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dalla International Diabetes Federation (IDF). La ricorrenza cade nel giorno della nascita di Frederick Banting, il medico canadese che nel 1921, insieme a Charles Best, scoprì l’insulina: una delle conquiste più significative della medicina moderna, che salvò e continua a salvare milioni di vite.

Quest’anno la giornata assume un significato particolare, alla luce dei dati allarmanti diffusi dagli organismi internazionali e nazionali. L’ultimo Global Diabetes Report dell’OMS (2023) indica che oltre 500 milioni di adulti convivono con la malattia, numero destinato a crescere rapidamente. Le previsioni dell’IDF Diabetes Atlas 2023 parlano infatti di più di 780 milioni di casi nel 2045: un aumento che riflette stili di vita sempre più sedentari, alimentazione poco equilibrata e invecchiamento della popolazione.

La situazione in Italia

Nel nostro Paese il diabete rappresenta una delle principali sfide sanitarie. Secondo i dati del Ministero della Salute e dell’Istituto Superiore di Sanità, le persone con diagnosi sono circa 4 milioni, pari a oltre il 6% della popolazione. Preoccupa soprattutto la quota sommersa: si stima che un milione di italiani abbia il diabete senza saperlo.

Proprio per questo oggi, in decine di città italiane, sono stati organizzati screening gratuiti, punti informativi e incontri di educazione sanitaria per favorire la diagnosi precoce, che resta fondamentale per prevenire complicanze cardiache, renali, oculari e neurologiche.

I diversi tipi di diabete

L’informazione è uno dei pilastri della Giornata Mondiale del Diabete. L’iniziativa infatti mira anche a far conoscere le diverse forme della malattia:

  • Diabete di tipo 1, di origine autoimmune, più frequente in età infantile e giovanile, che richiede terapia insulinica quotidiana per tutta la vita.

  • Diabete di tipo 2, la forma più diffusa (oltre il 90% dei casi), spesso legata a sovrappeso, sedentarietà e familiarità.

  • Diabete gestazionale, che compare durante la gravidanza e rappresenta un fattore di rischio per madre e bambino.

Comprendere le differenze è essenziale per riconoscere i sintomi e intervenire tempestivamente.

I sintomi da non ignorare

Il diabete può rimanere silente per molto tempo, ma alcuni campanelli d’allarme non vanno sottovalutati:

  • sete intensa,

  • aumento della diuresi,

  • stanchezza persistente,

  • perdita di peso non intenzionale,

  • offuscamento della vista,

  • lenta guarigione delle ferite,

  • infezioni ricorrenti.

Rivolgersi al medico ai primi segnali permette di avviare tempestivamente un percorso di cura e limitare le complicanze.

Stile di vita e prevenzione: i pilastri della lotta al diabete

Secondo le evidenze scientifiche più recenti, la prevenzione del diabete di tipo 2 passa soprattutto da scelte quotidiane consapevoli.

  • Un’alimentazione equilibrata, ricca di fibre, frutta, verdura e cereali integrali, aiuta a mantenere stabile la glicemia.

  • Limitare zuccheri semplici e bevande zuccherate riduce il rischio di iperglicemia.

  • L’attività fisica regolare – almeno 150 minuti a settimana di movimento moderato – può abbattere il rischio di sviluppare la malattia fino al 40%.

Anche una semplice camminata veloce, praticabile ovunque, si è dimostrata altamente efficace per migliorare la sensibilità all’insulina e controllare il peso.

Fondamentale è inoltre il ruolo della medicina preventiva: glicemia a digiuno ed emoglobina glicata (HbA1c) andrebbero controllate almeno una volta all’anno, soprattutto per chi ha familiarità.

Un impegno globale

La Giornata Mondiale del Diabete ricorda che questa malattia non riguarda solo chi ne è colpito: è una sfida collettiva, che coinvolge i sistemi sanitari, i governi, la ricerca scientifica e la società civile. Investire in prevenzione, accesso alle cure e modernizzazione dei servizi sanitari è oggi più che mai essenziale.

Il 14 novembre diventa così non solo un momento di informazione, ma un invito a costruire una cultura della salute più consapevole. Perché il diabete, pur essendo una malattia cronica, può essere affrontato e spesso prevenuto: a partire dalle scelte quotidiane di ciascuno di noi.

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